Le genitorialità “pesanti”: resistenza e ricerca del ben-essere nella relazione con i figli

"Parenting: if it’s no hard, you’re not doing it well” questo aforisma, vagamente auto-consolatorio, appare, con qualche variante, in diversi siti americani dedicati alla genitorialità.

Possiamo tradurre liberamente con: “Se fare il genitore non ti sembra duro, difficile,  vuole dire che non lo stai facendo bene”. Questa frase può risultare appropriata per tutte le esperienze genitoriali che. inevitabilmente, richiedono l’attraversamento di fasi molto impegnative, ma alcune genitorialità sono più dure più pesanti di altre: pensiamo ai genitori che hanno bambini con bisogni educativi speciali o con disabilità, o con malattie croniche e degenerative o che adottano bambini che si portano dietro vuoti affettivi profondi che sembra impossibile colmare. Sono esperienze dove spesso bisogna fare i conti con l’affossarsi luttuoso dell’immagine della famiglia desiderata, dove è l’impegno per assicurar una crescita adeguata del figlio è totalizzante e sfibrante e sembra portarsi via la piacevolezza di essere coppia, dove i figli possono presentare comportamenti ed emozioni difficili da decifrare e talvolta da sopportare, dove i risultati sembrano non arrivare e il futuro sembra promettere più preoccupazioni che speranze.

Durante l’incontro, passando attraverso alcune parole chiave e alcune esemplificazioni, cercheremo di individuare insieme forme di ben-essere genitoriale che possano rendere meno pesante il carico e che sappiano incrementare la qualità della relazione affettiva con i figli favorendo la diffusione di elementi di benessere (senza trattino) nel contesto familiare.

Conduce: dr. Mauro Favaloro

Bilbliografia:
F.Vadilonga ( a cura di) Curare l’adozione-modelli di sostegno e di presa in carico della crisi adottiva, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2010
Anna M. Sorrentino, Figli disabili. La famiglia di fronte all’handicap, Raffaello Cortina editore, Milano, 2006

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