Alda Merini, Mia madre

Autore: Maria Vallillo

Alda Merini, Mia madreSono nata il 21 a primavera,
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle,
potesse scatenare tempesta...”

Alda Giuseppina Angela Merini è nata a Milano il 21 marzo, come narra l’incipit del libro scritto da Emanuele Carniti, primogenita delle sue 4 figlie. Il ritratto tracciato dalla figlia è quello umano e complesso di una donna descritta nella sua dimensione umana, intima, familiare e domestica nella complessità del rapporto con le figlie e il marito. E’ la narrazione di una madre vista dagli occhi della figlia, di una vita segnata dalla malattia mentale, dai trattamenti dell’epoca, dall’eccentricità, dalle amicizie, dai turbamenti e dalle follie.
La scrittrice racconta di come da bambina tentava di aiutare sua madre vivendo il suo disagio con grande angoscia, facendo da madre a sua madre, osservando e assimilando il suo turbamento interiore fino a quando da adulta non è riuscita a trasformare tale dolore in narrazione, a dargli un fino conduttore, per evitare che si trasformasse in rancore e rabbia. “Si curano gli altri per curare sé stessi, si conoscono gli altri per conoscere se stessi” scrive Emanuela che da adulta è diventata infermiera. Il suo è un libro sulla poesia e la patologia, in cui però l’atto creativo della poesia non viene mai utilzzato per banalizzare e-o esaltare il tema la patologia mentale, ma ansi restituisce la giusta validazione e dignità al malessere che provoca, ai circuiti turbinanti a livello relazionale che crea e alimenta nelle famiglie, e in cui tanti potranno riconoscersi.

Una descrizione che va al di là della vulgata mediatica della “poetessa pazza” in quanto la patologia mentale è fonte nelle famiglie di fratture, di menagè domestico alterato e scombussolato dalla malattia; l’autrice è una donna la cui infanzia inevitabilmente segnata come quella delle sorelle, come l’esistenza di suo padre, da una patologia materna (nel libro vengono citate diagnosi di schizzofrenia e bipolarismo), dal caos in casa e dai suoi incubi notturni; una vita travagliata e un esistenza inusueta che ha portato però all’esigenza di mettere ordine nelle fantasie delle persone, di raccontare spaccati di verità.
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Bibliografia
- Carniti, E. (2019). Alda Merini, mia madre. Manni Edtore
- Merini A,  (1986) L'altra verità. Diario di una diversa. Scheiwiller.
- Merini, A., Spaini, G., & Gagliardo, C. (1995). La pazza della porta accanto Milan: Bompiani.

Sitografia
- https://www.aldamerini.it/


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