ChatGPT ci parla della Psicoterapia analitico esistenziale
Autore: Maurizio De Marco (Team P+)
Il testo nell'allegato in calce nasce come prova per verificare le caratteristiche del nuovo modello di AI di ChatGPT: il o1.La versione o1 è stata sviluppata con la capacità di “pensare” più tempo prima di fornire una risposta (tralascio gli aspetti tecnici volutamente). In verità questa versione è indicata più per rispondere a complessi quesiti matematici, scientifici o di programmazione, ma ho voluto comunque testarla in campo più umanistico quale la psicologia.
Il risultato è stato sorprendente!
Il mio intento, quasi per “gioco”, era simulare una lezione universitaria in cui il Professore dovesse descrivere cosa fosse la psicoterapia analitica esistenziale a un pubblico di studenti al primo approccio con l’università.
Premetto che, pur essendo un appassionato della materia psicologica, non ho specifiche competenze nell’ambito e quindi mi sono mosso come un profano. Ho “aggiustato il tiro” un paio di volte perché non ero soddisfatto del risultato che ChatGPT o1 mi aveva proposto: era troppo formale, schematico, suddiviso per punti elenco; insomma, molto poco “umano”.
Dando i giusti prompt ho ottenuto il risultato che avete appena letto.
Subito ho sottoposto lo scritto a dei professionisti del settore psy per avere un riscontro su lo stile, il lessico e soprattutto se i contenuti scientifici fossero coerenti e corretti. I feedback sono stati entusiasti!
Va sottolineato quanto questo scritto non sia stato in alcun modo “umanizzato” da plugin specifici, né da un editing da parte nostra. Vi abbiamo riportato il risultato ottenuto, nudo e crudo.
Questo può darvi la misura di quanto sia utile avvalersi di un assistente come ChatGPT se correttamente ed eticamente utilizzato.
La velocità nel progresso della AI è sorprendente, forse scioccante, ma è una realtà con cui tutti dobbiamo e dovremmo confrontarci.
A mio avviso è la rivoluzione tecnologica (per impatto sociale) più significativa da un ventennio a oggi. La vita di tutti noi è stata certamente modificata quando Steve Jobs presentò il primo iPhone, modello sul quale si basato tutti gli smartphone attuali e che ognuno di noi ha in tasca e usa (abusa a volte) molte ore durante la giornata. Ecco, l’avvento della AI nelle nostre vite, ora che sarà presto integrata in ogni smartphone e PC, porterà a un altro cambiamento radicale: disporre di un “qualcuno” che ci aiuti come un assistente tutto fare H24. Speriamo solo che ci assista e non… sostituisca! Dipenderà da tutti noi non farlo accadere…