Scrivere fa bene: il potere curativo della scrittura
Autore: Pietro Ielpo
Scrivere fa bene. Tradurre in parole le esperienze di cui si è rimasti sconvolti, ha un impatto positivo sulla nostra salute.Tenere tutto dentro fa male
Pennebaker insieme a due colleghi psicoimmunologi, dimostrò sperimentalmente come la riflessione e lo svelamento di esperienze traumatiche riportate per iscritto, potesse migliorare la risposta del sistema immunitario (Pennebaker, Kiecolt, Glaser, 1988). E non è stato l'unico studio a confermalo (Esterling et al, 1990). Mantenere a lungo segreti è malsano per la salute. Ad esempio, è stato osservato come nascondere la propria omosessualità abbia un rapporto di causa- effetto sui problemi di salute proporzionale all'entità dell'occultamento (Pannebaker, cit. in Solano, 2001). Altri studi su bambini inibiti, su studenti portati ad inibire le proprie emozioni e su individui costantemente inibiti, mostrano maggiore probabilità di produzione di cortisolo e una caduta della funzione immunitaria (Solano, 2001). Insomma, sembra proprio che tradurre in scrittura le esperienze dolorose abbia un impatto positivo sulla nostra salute.
Perché non parlare fa male
La tendenza a non parlare delle proprie esperienze di vita più difficili, costituisce una forma di inibizione comportamentale oltre che un meccanismo di evitamento. Questo sforzo, talvolta cosciente altre meno, per quanto possa comprensibilmente apparire la migliore soluzione per proteggersi dal dolore, sul lungo periodo porta tutta una serie di svantaggi per la nostra salute.
Immaginate di giocare al tiro alla fune con un mostro e che tra voi ci sia un baratro. Tirate quanto più forte potete per salvarvi la vita cercando di far precipitare il mostro nel vuoto al posto vostro. Sembra la strategia più ovvia ed efficace. Ma come vi sentireste dopo un pò? Probabilmente la fatica e lo sforzo inizierebbero a farsi sentire. E non è detto che il mostro molli la presa! E se lasciaste andare la fune?
Perché scrivere fa bene
Diverse sono le ipotesi sul perché scrivere aiuti a stare meglio:
• Scrivere favorisce l'elaborazione dell'evento e delle emozioni ad esso connesse. Una volta che un'esperienza ha una struttura ed un significato, aumenta la nostra sensazione di controllo e gestione. • Scrivere risulta un' esperienza di esposizione che favorisce la desensibilizzazione allo
stimolo ansiogeno (in questo caso rappresentato dal ricordo dell'evento).
• La scrittura permette di costruire storie intorno all'evento doloroso. Quando un evento complesso è inserito nello schema di una storia, risulta semplificato e la mente non ha più bisogno di affaticarsi troppo per dargli un significato. Costruire storie aiuta ad acquisire un senso di risoluzione che comporta un calo di ruminazioni, allontanando così le esperienze disturbanti.
Conclusioni
Gli studi dimostrano che la scrittura migliora la nostra salute. Non bisogna essere valenti scrittori per ottenere benefici dalla scrittura. Effetti positivi sulla salute sono stati riscontrati in detenuti sotto massima sicurezza, studenti di medicina, vittime di reati, persone sofferenti di artrite e di dolori cronici (Pannebaker, cit. in Solano, 2001). Tuttavia, è anche emerso come scrivere sulle proprie esperienze traumatiche porti le persone a sentirsi più infelici nelle ore successive alla scrittura. Cosa comprensibile alla luce del contatto con esperienze dolore. Pare essere questo il prezzo da pagare per assaporare i benefici dello scrivere sul lungo periodo.
BIBLIOGRAFIA
Esterling B.A., Antoni M.H., Kumar M., Schneiderman N. (1990), “Emotional repressing stress disclosure responses and Epstein-Barr viral capsid antigen titers”, Psychosomatic Medicine, 52, pp.397-411.
Pennebaker J.W., Kiecolt-Glaser J.K., Glaser R. (1988), “Disclosure of traumas an immune function: Health implications for psychoterapy”, Journal of Consulting and clinical Pscychology, 56 (2), pp. 239-245).
Solano L. (2001), “ Tra mente e corpo. Come si costruisce la salute”, Raffaello Cortina, Milano.