“Surfare” l'onda emotiva ai tempi del COVID-19
Autore: Nadia Pagliuca
Questi lunghi mesi di quarantena indubbiamente hanno portato a chi più e a chi meno a dover modificare la propria routine. C'è chi ha dovuto reinventarsi, chi affinare le proprie abilità, altri ancora hanno ritrovato la famiglia e sé stessi, ma purtroppo c'è anche chi ha patito e vissuto negativamente ogni giorno sempre di più, arrivando ad annullarsi e/o ad essere aggressivi con gli altri membri del proprio nucleo familiare o ancora a subire tale aggressività.In altre parole, gli effetti sulla psiche dell'emergenza, si sono riscontrati sul medio e lungo termine.
Nell'immediato, quindi come effetto a breve termine, si è verificato in una buona percentuale della popolazione, un aumento di ansia e di preoccupazione, portando alla formazione di pensieri come: “Se non finirà più?”; “Se colpisce anche me? Oddio, meglio igienizzare tutto!”; o ancora, “Se non sarò più in grado di ricominciare?”, ecc...
Tali pensieri hanno generato eccessiva ansia, fino a scatenare delle crisi emotive difficili da gestire, portando alcuni a sviluppare delle ossessioni rigide e comportamenti ripetitivi simili al disturbo ossessivo compulsivo. Con l'avanzare dei giorni, quindi come effetto a lungo termine, si può riscontrare l'insorgere di sintomi depressivi o di PTSD (Disturbo da stress post traumatico). Dunque, c'è chi grazie alle proprie risorse è riuscito a “surfare” l'onda emotiva, c'è chi invece ne è stato travolto. Come fare allora ad imparare a “surfare” l'onda emotiva? Veniamo travolti dall'onda emotiva, quando agiamo di impulso, ad esempio vogliamo una risposta nell'immediato, cosa che soprattutto in questo periodo di maggiore incertezza non si può avere.
Il craving, gli impulsi e i desideri, come quello di voler riprendere la cosiddetta “normalità”, non soddisfatti nell'immediato producono una forma di distress, ovvero stress negativo, angoscioso, che porta a scatenare una tempesta emotiva e se non si hanno le giuste strategie veniamo travolti bruscamente. Una delle tecniche utilizzata in ambito cognitivo comportamentale, insieme a diverse altre, per la gestione delle emozioni, è l'urge surfing, letteralmente “fare surf sullo stimolo”, tale tecnica rientra nella pratica mindfulness.
Alla base della tecnica dell'urge surfing, vi è l'idea che gli impulsi ad agire siano fenomeni limitati nel tempo, è importante ricordare che tale concetto è valido anche per il comportamento alimentare. Le emozioni raggiungono rapidamente un picco di intensità per poi scemare, come ci insegna la pratica mindfulness, cercare di sopprimere un impulso o tentare di combatterlo non fa altro che intensificarlo.
Dunque, cosa possiamo fare per iniziare a prendere confidenza con le nostre emozioni? Una buona abitudine sarebbe creare un piccolo diario delle emozioni e compilarlo prima e dopo il seguente esercizio riportando per entrambe le colonne il grado di intensità dell'emozione.
Esercizio: Trova una posizione comoda, che sia seduto sulla sedia o per terra su di un cuscino con le gambe incrociate, l'importante che tu abbia la schiena dritta, e inizia a respirare lentamente. Inspirando ed espirando, lentamente e portando la tua attenzione al respiro e al movimento dell'addome con esso. Continua finché non senti che la tua mente si è calmata, quando senti che sta per arrivare l'onda emotiva, che può essere tristezza, rabbia, ansia, ecc... considerala come se fosse un'onda, immaginala come tale, poi con la mente, fai un passo indietro e limitati solamente a prendere atto della sua esistenza, permetti all'emozione di aumentare, sapendo che poi diminuirà, come un'onda che si alza per poi diminuire e scomparire distendendosi sulla riva della spiaggia. Non cercare di combatterla, anche se probabilmente l'impulso sarà quello, magari di aprire gli occhi per “fuggire”, semplicemente la respiri, smettendo di lottare, ti rilassi e cavalchi l'onda. Poi quando senti che piano piano l'onda inizia a diminuire, riporta la tua attenzione sul respiro e sul corpo. Lentamente ti prepari a riaprire gli occhi e interrompere la pratica portando con te una sensazione di calma e di benessere.
Spero questo esercizio ti possa essere utile. Buona pratica!