Realtà professionali e approccio interdisciplinare a confronto

Sempre più spesso lo psicoterapeuta in età evolutiva opera in una realtà professionale in cui l’atto di cura è la risultante di una diagnosi e di un trattamento che non effettua il singolo ma è il frutto di una complessità di interventi.

Essi coinvolgono figure professionali chiamate a lavorare tra loro in termini interdisciplinari e possibilmente sinergici. Tale modalità, presente da anni nei servizi pubblici, coinvolge di frequente anche chi lavora privatamente.

Gli psicoterapeuti sono chiamati al confronto e al dialogo per organizzare un pensiero condiviso, al fine di un progetto convergente sul paziente, con logopedisti, farmacologi, terapeuti della riabilitazione, psicomotricisti, assistenti domiciliari ecc., tutti provenienti da altri filoni del sapere che con i primi sono chiamati a integrarsi.
Sono essi i naturali destinatari del convegno insieme a tutti coloro che operano nel settore della salute mentale, nelle scuole e a quanti, studenti e specializzandi, si adoperano per farne parte.

Il convegno, più che trattare il tema dell’interdisciplinarietà, intende confrontarsi piuttosto sui problemi che essa suscita. Prova a metterne in risalto potenzialità e prospettive ma vuol riflettere anche sulle difficoltà della sua applicazione ed eventuali limiti.

La discussione verrà affrontata mettendo a confronto diversi contesti professionali: il Ri.Fi. di Fiumicino -RM- (Centro di riabilitazione Psicomotoria) il Ce.R.F. di Roma (Centro Ricerche sulla famiglia) il Centro Clinico Aippi di Roma e il Servizio di Consultazione della Facoltà di Psicologia e Medicina dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, strutture che offrono una risposta diversificata, pubblica e/o privata e che operano da anni nel nostro territorio.