Ti voglio bene o ti amo? Gli equilibri instabili di coppia

La domanda cruciale, attorno alla quale si dibatte il destino di molte relazioni è: come si distingue una relazione sana da una immatura o patologica?
E che differenza esiste tra voler bene ed amare?

Per quel che mi riguarda non sono in grado di riferirmi ad un’ideale astratto di relazione sana, quanto piuttosto ad una configurazione dinamica, in perenne equilibrio/squilibrio.
In tal senso potremmo considerare ogni coppia, metaforicamente, come un’altalena in continua oscillazione, il cui baricentro definisce la sua salute, oppure la relativa patologia
In una relazione sufficientemente buona, la maggioranza delle interazioni viaggia su un registro adulto. Ovvero, su un piano “alla pari”, basato sulla reciprocità e lo scambio.
Ciò quindi non esclude che in determinate circostanze l’uno possa dipendere dall’altro.
E’ del tutto naturale infatti che in una situazione di particolare stress o sofferenza, un partner necessiti o richieda protezione o rassicurazione dall’altro.
Quella che invece potremmo definire patologica è la relazione rigidamente impostata su interazioni genitore- bambino, in cui i ruoli sono fissi: uno (ad esempio) rassicura, protegge, scappa; l’altro è insicuro, chiede aiuto, insegue…

Un altro asse su cui è possibile misurare la maturità di una relazione è quella Bisogno – Desiderio.

Il bisogno ed il desiderio sono due componenti fondamentali di ogni relazione.
Il nodo cruciale però è che esse tendono in qualche modo ad escludersi a vicenda, e con molta difficoltà trovano lo stesso spazio in una relazione di coppia.
In un certo senso questo rappresenta la sfida per ogni relazione sana e matura, in perenne equilibrio tra due configurazioni estreme: quella “parentale”, fondata sul bisogno, e quella “da amanti” fondata sul desiderio.

La conferenza fa parte del ciclo di conferenze Percorsi di Vita: http://www.percorsidivita.net