Dislessia significato: cosa è e come riconoscerla
Autore: Valerio Giannitelli
Per "dislessia", o "disturbo della lettura", viene fatto riferimento a quel disturbo dell'individuo che riguarda l'apprendimento della lettura, o meglio, la capacità di leggere un testo ad alta voce o in modalità silente in maniera corretta e temporalmente adeguata.Gli indici per valutare la lettura nel bambino sono la fluidità (denominabile anche "rapidità", o "fluenza") che indica il numero di sillabe al secondo che il bambino riesce a leggere, e la correttezza, che indica il numero di errori commessi dal bambino mentre legge un testo.
Tutt'oggi esistono tra gli studiosi varie ipotesi ed interpretazioni alla base della dislessia che permettono di comprendere in maniera più approfondita le caratteristiche principali della dislessia:
- Ipotesi del deficit fonologico (Rack, 2017): difficoltà dei bambini di rappresentare, immagazzinare e recuperare i suoni (fonemi) della propria lingua (Cornoldi, 2019); i bambini con dislessia avrebbero difficoltà in compiti che richiedono una certa "consapevolezza fonologica", cioè la capacità di comprendere ed elaborare i suoni della lingua, nonché di convertirli correttamente nei grafemi corrispondenti.
- Ipotesi del deficit visivo (Livingstone et al., 1991): effetto crowding, cioè tendenza nei bambini con dislessia ad "affollare" lettere molto vicine tra loro e, di conseguenza, a commettere errori durante la lettura o a leggere in maniera significativamente lenta.
- Deficit nel rapid naming (Wolf & Brewers, 1999): difficoltà nei bambini con dislessia a recuperare velocemente le informazioni verbali lette dalla memoria a lungo termine.
- Ipotesi delle due vie (Coltheart et al., 1993): i bambini dislessici possono trovare difficoltà nel leggere parole particolarmente lunghe ed impiegare, quindi, più tempo (effetto lunghezza: "via fonologica"), nonché commettere errori frequenti e/o impiegare molto tempo nella lettura di parole poco utilizzate e, quindi, poco conosciute (difficoltà nel riconoscimento immediato della parola scritta: "via diretta").
Queste caratteristiche osservate permettono di comprendere meglio a quali difficoltà vada incontro un bambino con disturbo della lettura; infatti, rispetto ad un coetaneo con sviluppo normotipico che aumenta la velocità di lettura di mezza sillaba all'anno, un ragazzo con dislessia tende ad aumentare solamente di 1/3 la velocità di lettura delle sillabe al secondo ogni anno.
Tutto ciò può avere delle ripercussioni sui risultati scolastici e accademici dello studente, nonché sulla sua autostima e senso di autoefficacia. Per questo motivo, risulta particolarmente importante impostare un intervento di prevenzione e/o potenziamento dell'abilità di lettura e, se necessario, permettere allo studente di usufruire di specifici strumenti compensativi (sintesi vocale) e misure dispensative (evitare la lettura ad alta voce in classe), affinché il ragazzo con dislessia possa esprimere al meglio le sue potenzialità senza essere penalizzato.
A tale scopo, può risultare importante sostenere l'utente attraverso:
- La scoperta e l'utilizzo di un metodo di studio calibrato: mappe concettuali, colori per evidenziare i diversi contenuti, audiolibri, smartpen;
- L'acquisto e l'utilizzo di specifici software, come ad esempio Ridinet, per allenare la lettura del bambino in casa con i genitori;
- L'impostazione di un lavoro con un professionista per lavorare sul senso di autoefficacia e sulla motivazione (favorendo un locus of control interno).
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BIBLIOGRAFIA:
Cornoldi, C. (2019). I disturbi dell'apprendimento. Bologna: Il Mulino.