Psico Walking
Autore: Gabriella Merenda
La Walking-Talking Therapy è uno tra i metodi più efficaci per allentare le tensioni e recuperare l’equilibrio, spesso messo a dura prova dallo stress della vita quotidiana.Camminare aiuta la concentrazione, liberandosi dalle tensioni. Attraverso questa tecnica è possibile lavorare sulle emozioni distruttive, riducendo i livelli di ansia e nervosismo, migliorare l’umore depresso, gestire meglio la rabbia, affrontare i problemi di dipendenza e, in generale, favorire il pensiero positivo e la creatività, con importanti ripercussioni anche sulla pressione sanguigna, sul sistema immunitario e, quindi, sul benessere fisico generale. Si apprende come dirigere la propria attenzione, di momento in momento, a quello che succede nel proprio corpo e nell’ambiente circostante, in modo diverso da quello abituale, connettendosi al presente e alla visualizzazione dell’orizzonte aperto davanti a se.
La maggior chiarezza che si riesce ad acquisire porta come risultato una rinnovata capacità di trovare soluzioni efficaci a problemi che spesso vengono vissuti come schiaccianti, migliorando quindi le relazioni interpersonali, la vita familiare e lavorativa. Il rapporto con la natura è di per sé terapeutico e percepire l’intima connessione con tutto ciò che ci circonda, genera un profondo sentimento di serenità e di libertà: il corpo è la nostra stessa storia e il camminare nel silenzio fa succedere qualcosa di grande dentro di noi e proprio da lì, dalla nostra interiorità, può iniziare un processo di trasformazione emozionale e psichica.
La Walking-Therapy è adatta a chi desidera intraprendere un percorso di crescita personale, ma è altrettanto valida per numerosi disturbi, in particolare quelli corporei e dell’umore, con specifica indicazione per problematiche legate all’ansia, come gli attacchi di panico e le fobie. Vengono organizzati percorsi di gruppo e individuali, con frequenza settimanale e/o quindicinale, seguiti poi da un momento di presa di coscienza del proprio vissuto e da uno spazio di confronto reciproco.