Istituto di Psicoterapia Relazionale
L’impostazione culturale e teorico-clinica dell’Istituto di Psicoterapia Relazionale ( Pisa-Rimini) si è evoluta insieme alla storia del movimento di terapia familiare.All’inizio ci si riferiva ai modelli classici, con richiamo a studiosi come G. Bateson, J. Haley, P. Watzlawick, S. Minuchin, M. Bowen, C. Whitaker, Virginia Satir, etc, ma suscitarono in noi interesse anche i contributi italiani di L. Cancrini e M. Andolfi. Abbiamo seguito e sperimentato i successivi sviluppi che hanno segnato il cammino della epistemologia sistemico relazionale: l’approccio evolutivo, il passaggio dalla prima alla seconda cibernetica.
Poi, con riferimento a figure come Von Foerster , Maturana e Varela, la relazione tra sistema osservante e sistema osservato, la cibernetica di secondo ordine e il problema della complessità. Ci si è andati orientando verso una famiglia intesa come sistema emozionale centrato sulla tensione tra coesione e differenziazione. Nelle nostre espressioni degli ultimi decenni, un’evoluzione importante si è aperta alla visione trans generazionale.
Questa si è andata ad innestare col contributo di C. Bogliolo, col suo modello consenziente. In questa visione il terapeuta abbandona ogni tensione direttiva (tipica della prima relazionale) e si accosta alla concezione costruttivista.
E’ chiamato a costruire, o meglio a co-costruire, con la famiglia, una storia, da intendere come un cammino verso una mutata visione della realtà. Centro della consenzienza è il modo di essere del terapeuta, il suo cum-sentire, il cum-prendere nel comporsi della relazione terapeutica , dove non è possibile prescindere, allo stesso tempo, dalla riflessione sui pregiudizi e le emozioni del terapeuta stesso.