Il criterio della prevenzione in psicoanalisi

Gli equivoci e i rischi della diagnosi precoce nella teoria e nella clinica attuale.
 
Seminario condotto da Simona Argentieri - Psicoanalista Didatta Associazione Italiana di Psicoanalisi
 
Il concetto di prevenzione in psicoanalisi differisce significativamente da quello della medicina. La possibilità di individuare una sequenzialità lineare nel processo di sviluppo, che consenta di prevedere e poi di prevenire un’eventuale psicopatologia è, infatti, difficile e controversa.
 
Singoli tratti sintomatici in epoca infantile o adolescenziale non sono indizi di una specifica struttura e tantomeno segno di una futura analoga organizzazione psicopatologica.
 
La diagnosi precoce, basata su interventi ad ampio raggio su bambini e pre-adolescenti, rischia di attivare iniziative invasive e pericolose, come la prescrizione di psicofarmaci antidepressivi nei giovanissimi; il blocco ormonale e puberale nelle cosiddette disforie di genere, o l'inserimento di piccoli pazienti in 'programmi' specializzati per le pseudo-epidemie dei cosiddetti disturbi alimentari.
 
Ciò non significa certo che la psicoanalisi rinunci alla prevenzione della patologia; ma il nostro sguardo si deve spingere alla ricerca delle radici del malessere nella dimensione intrapsichica e relazionale, ben prima del manifestarsi di una sintomatologia conclamata, inevitabilmente generica e condizionata dai giochi difensivi dell'ambiente culturale nel quale siamo immersi.
 
Il materiale teorico-clinico sarà distribuito durante il seminario
 
Sono stati richiesti crediti formativi ECM per 50 partecipanti medici e psicologi.
 
Quota complessiva di partecipazione con crediti ECM: € 100,00.
partecipazione senza crediti ecm: € 50,00.
 
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