Le cartouche systemique
15/11/2015 dalle 10:00 alle 17:00Evento patrocinato SIRTS
Se il tutto è più della somma delle parti, ma ogni parte supera largamente il tutto, e se il soggetto della terapia è la famiglia, o la coppia, ma gli individui che le costituiscono, o l’hanno costituita, coesistono con questa famiglia o coppia. Secondo Caillé, è bene mettere rapidamente in scena questo “più uno” . Il lavoro del terapeuta è quello di un mimo: colui che ci fa vedere una palla, che vola in alto e ricade, attraverso la congiunzione tra il suo gesto e il suo sguardo. Solo se lui guarda la palla la vediamo anche noi. Ed è guardando con insistenza il “più uno” che anche gli individui presenti lo vedranno.
Ogni individuo sarà allora partecipe di questo “più uno”, ma senza confondersi completamente in esso. Nella nostra esperienza, il Cartiglio è un altro oggetto fluttuante che fa apparire una famiglia o una coppia, è uno strumento che può agevolmente essere usato all’inizio dell’incontro terapeutico, dalla prima o seconda seduta, cosa che non vale per il Blasone o il Tableaux de Rêve, per i quali ci sembra necessaria un’alleanza tra famiglia (o coppia) e terapeuta più solida.
Niente impedirà, d’altra parte, al contrario, di utilizzare in aggiunta il Blasone e il Tableaux de Rêve quando sarà il momento di ritornare sull’identità di questa famiglia o di questa coppia.
Nel corso di questa giornata, verrà proposto, in un’ottica costruttivista, la teoria dell’Oggetto Fluttuante, creato a Chambery. Successivamente verrà esposto, grazie anche alla presentazione di esempi clinici, “Le cartouche systemique”, come strumento di esplorazione dell’identità familiare, descrivendone la sua origine e il suo utilizzo pratico.
Sede di svolgimento
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