Pragmatica della verità – parte 2
A cura di Silvana Dalto
La verità per diventare operativa nella vita reale del paziente ha bisogno di passare attraverso un processo che crei le condizioni della sua piena accettazione, attraverso il superamento di profonde resistenze; tale processo, da Freud indicato come post-educazione, può essere definito come una pragmatica della verità.
Occorre però definire, oltre alle modalità della sua effettuazione, lo statuto di questa pragmatica, e differenziarla da alcune filosofie pragmatiste che intendono che la verità è vera perché è utile, o è vera perché ha successo, per collocarla invece all’interno della concezione neokantiana che pone che la verità, proprio perché vera, può essere anche utile. Insomma la prospettiva freudiana permette di dare una risposta a tutta una nutrita e variegata corrente di pensiero che nel Novecento ha teso a indebolire la portata della verità, soprattutto nel suo uso pratico.